Nel canale YouTube di CNI Compagnia Nuove Indye trovate due nuovi video:
Dopo Merica, Landline e Superhero, con Beer O'Clock i due componenti dei Socialeyez si mostrano per la prima volta in video. Lo fanno in maniera ironica come ironico è lo spirito del quarto brano musicale estratto dal loro disco d'esordio: Gathering.
Beer O'Clock è infatti un brano che descrive con parole e musica un'orario della giornata cruciale per tanti musicisti. Quello della birra! Anche il video del brano, diretto da Federica De Stasio, parla di questa "ora X" ma lo fa trattando l'argomento sotto forma di metafora. Ecco quindi che la birra diventa la valigia di un agente segreto che si apre con una precisione incalcolabile appena si piega il braccio dell'orologio verso nord. Il mondo continua a lottare contro se stesso con grandiosi principi e armi micidiali, ma qualcosa si ferma in quell'ora magica. Qualche ritmo si dilaga nei cunicoli di qualche base segreta. Il basso scivola sotto il terreno come il sommergibile di uno 007, i colpi di tastiera sfrecciano nell'aria e la cassa prende tutto e lo mette in trappola. In qualsiasi paese, piazza o saletta in cui si trova, il nostro eroe controlla costantemente il suo orologio: potrebbe essere Beer O'Clock!
EZRA&JOSHUA – QUELLO CHE ERA GIUSTO
Due galassie, due mondi opposti e lontani anni luce. Un incontro più unico che raro – prezioso, forse irripetibile.
EZRA & JOSHUA parlano di vita, di quella vissuta, di quella che sarebbe potuta essere, di quella che sarà. In queste storie raccontate, reali e al tempo stesso impossibili la poesia diventa un dialogo che ha voce, silenzio e suono.
L’amore e l’erotismo, l’amicizia, il ricordo, la sottile malinconia che non è mai tristezza: un dialogo prima impossibile che improvvisamente accade.
Le dita di Joshua toccano il piano e raccontano storie indecifrabili che non sapremo mai leggere veramente, che vanno oltre l’uomo; Ezra continua la sua ricerca di un punto di congiunzione tra il cielo e la terra.
"Prossima Fermata L'Isola che c'è" è il nuovo romanzo di Renato Giordano, disponibile su Amazon anche in formato digitale.
“A me è successo: stavo sbuffando ed arrancando sopra il mio treno su per la collina, ed il motore pur andando a tutta forza era lento e impantanato nella fanghiglia ed allora, sono saltato su di un’altra locomotiva, che andava in senso inverso, ho impresso una ulteriore accelerazione alla mia vita ed ho cominciato ad andare veloce su di un morbido, nevoso manto stradale.”
Così Frederick Banting lo scopritore dell’insulina sintetizza il momento che ha cambiato la sua vita e la vita di milioni di persone affette dal Diabete in quell’estate del 1921 in cui è stata scoperto l’ormone del pancreas prodotto dalle ISOLE di Langherans!.
Questo romanzo racconta La Storia di Banting, un moderno Peter Pan, di Best, Macleod e Collip che hanno condiviso con lui il premio Nobel nel 1923, di August e Marie Krogh, Nicolae Paulescu, Elisabeth, Diaghilev, Zoezler… uomini e donne con le loro debolezze ed i loro limiti ma comunque eroi; EROI-pionieri nella sperimentazione medica, o EROI nella malattia, persi tra il sogno e la speranza, alimentati con la volontà ed il cuore per far avanzare la ricerca e la sopravvivenza delle persone. Protagonisti di questa Avventura Umana, che è la GRANDE STORIA DELLA SCOPERTA DELL’INSULINA.
Ma su tutti giganteggia la figura di Banting , uomo di eccessi e furori, ossessionato dalla metafora del treno della vita, combattente di entrambi le guerre mondiali, ma anche sognatore e visionario, pieno di contraddizioni ma capace di regalare al Mondo , facendosela pagare solo 1 dollaro simbolico, la licenza dell’ormone miracoloso.
E’ disponibile in anteprima su tutte le piattaforme digitali "Romanò Simchà - Festa Ebraica Rom", il nuovo album dei Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo, Enrico Fink, Alexian Santino Spinelli e l’Alexian Group, pubblicato da CNI e "Officine della Cultura".
Mondi musicali che s’incontrano, tradizioni a confronto, contaminazioni timbriche e armoniche di due culture che più volte nella storia hanno incrociato il proprio cammino e che in Romanò Simchà dialogano sul palcoscenico dando vita a nuove strutture musicali.
Il mondo musicale Rom rappresentato da Alexian Santino Spinelli, dalle sue composizioni, dalla sua storia familiare, dal suo carisma e dalla sua inconfondibile fisarmonica, incontrano in questa festa ebraica rom il mondo musicale ebraico italiano veicolato da una delle sue voci principali, Enrico Fink, con il suo eclettismo musicale e la preziosa ricerca di canti capaci di raccontare la lunga storia di interazione e scambio della musica ebraica con le tradizioni popolari e colte italiane, pur mantenendo un’identità e un carattere tutto proprio. Mondi storicamente vitali che, in questa occasione, si arricchiscono degli spunti e dell’impegno civile e sociale, oltreché musicale, dell’Orchestra Multietnica di Arezzo, associazione impegnata da anni nel racconto dell’Italia delle mille culture, delle minoranze e delle differenze da valorizzare, nelle piazze, nei teatri e nelle scuole.
Una festa unica, un concerto che vuole rappresentare un momento storico prezioso, in cui le barriere costruiscono ponti, la palizzate sentieri e le tavole si trasformano in luoghi di convivio e di racconto. Che Romanò Simchà abbia inizio!
Disponibile su tutte le piattaforme digitali e nell’HI-QU Store “Sanacore Tour 1.9.9.5. (Live in Napoli)”.
“Era fine settembre.
Io e Luca Fornari ci aggiravamo ansiosi tra il palco e la folla a goderci la vista di quel fiume di gente tra il pontile e il mare, con il suono che bucava il cielo. Un lungo susseguirsi di grandi successi: “Figli di Annibale”, “Nu te scurdà” - indimenticabile il video di Pappi Corsicato – “Sole” con le immagini di Alex Infascelli, “Fattallà”…
Così nascono gli ALMAMEGRETTA, con noi di ANAGRUMBA e di CNI COMPAGNIA NUOVE INDYE.
Così è nata SANACORE, partorita in quell’isola incantevole di Procida, tra gli aranci profumati e due Neuman per registrare il suono del suo mare (come ci racconta il mai dimenticato e insuperabile Stefano Facchielli).
Sale sul palco il re – il Raiz e lascia la sua impronta di animale di razza (come quando gli facevo coraggio sul palco del Primo Maggio che gli faceva paura) “un randagio, un nomade, un meticcio, figlio di Annibale. Gli ALMAMEGRETTA diventano femmina, frocio, puttana, o cane senza guinzaglio perchè la loro natura è di mercurio e a sud della luna splendono solo le ANIMEMIGRANTI ” come scrisse Daniela Amenta su “Mucchio Selvaggio”.
Paolo Dossena
"C'è una RAGAZZA che COME ME..." è il nuovo libro di Gabriella Belloni, disponibile nell' HI-QU Store e su Amazon. Italo Moscati nella prefazione del libro scrive: "Gabriella racconta la sua storia che è una storia nostra, più grande, con tutte le fascinazioni riuscite e richiami proponenti e sempre giovani perché le ricerche del meglio e delle utopie da raggiungere non sono finite, le abbiamo ancora presenti, vivono nascoste tra i brividi delle epidemie della corruzione che svela la sua alleanza con i virus [...]
Le musiche delle idee e della pulizia, della giustizia e del domani senza veleni. Le musiche evocate da una ragazza Gabriella che è andata, è tornata, ma non alza la voce; alza solo (ed è tanto) il piacere delle esperienze fatte e delle emozioni collezionate. Un filo di poesia e una straordinaria voglia di non scaricare la fatica dei viaggi e dei ritorni.[...]"
Il 20 novembre arriva in radio “Ner” di Riccardo Joshua Moretti, primo singolo estratto dall'album Ha-Delet.
“Ogni uomo è stato creato perché giunga a questa Porta che conduce al Canto delle Sapienze. Sappi che ogni cosa che esiste al mondo ha il suo canto particolare ma tutti i canti provengono dal Canto delle Sapienze. Quando intonerai il tuo vero canto, in quell’istante capirai che quella melodia era stata creata solo per te. Allora avrai la chiave per aprire la porta dei cieli.”
“Solo un Canto resterà nel tuo cuore, conservalo per tutto il tempo della tua esistenza.”
Questo lavoro prende spunto dalle opere letterarie di due uomini, Nachman di Breslav e Franz Kafka, che hanno vissuto in luoghi e generazioni lontane ma che sono riusciti a dialogare tra loro.
Essi dialogano ma nessuno dei due lo sa e, come due teologi, dibattono usando tutti i linguaggi a loro noti, compreso quello mistico, che se per Nachman di Breslav è la lingua madre, in Kafka affiora a tratti, timidamente, ma con intensità.
Ciò appare evidente nel racconto di Kafka Il Processo:
”Davanti alla Porta c’è un guardiano. Un uomo di campagna si presenta per chiedergli se può entrare. […] Il guardiano risponde di non poterglielo permettere per il momento, forse in seguito. […] L’uomo decide di attendere finché non gli verrà concesso di entrare. Passano giorni, mesi ed anni quando l’uomo trova il coraggio di chiedere al guardiano come mai in tutti questi anni passati davanti alla Porta nessuno è mai venuto a chiedere di entrare. Allora il guardiano gli dice: “Nessun altro poteva entrare perché questa Porta era destinata solo a te.“
Gli Agricantus vi invitano al concerto online da Vittoria (RG), Sicilia. Un suggestivo viaggio nel Mediterraneo attraverso tre decenni di musica e attraverso gli incontri tra diverse culture che caratterizzano la Sicilia - poliglotta nelle lingue e nei suoni arcaici e contemporanei.
Il concerto inizierà alle ore 20.00 CET del 2 dicembre e sarà a disposizione dei possessori del biglietto per 24 ore dopo lo spettacolo.
Il costo del biglietto per "Agricantus live al Chiostro delle Grazie" è di 10,00 euro.
MARIANNE LI & SERGIO RENDINE – POP GAMES
Dal 23 ottobre arriva in radio e su tutti i digital store “Milonga Capinera” di MARIANNE LI e Sergio Rendine. Il singolo segna il lancio dell'EP Pop Games, anch'esso in uscita oggi per Compagnia Nuove Indye.
"Arriva dalla Sicilia, terra ricca di profumi, di arte e di storia. È una giovane musicista, è un' artista piena di fascino e di vitalità che ti coinvolge all'istante. Lei suona uno strumento, inusuale per una donna: una tromba, a cui lei, con la straordinaria complicità di quel grande compositore che è Sergio Rendine, riesce a dare vita e anima. Straordinaria!
Lei è MARIANNE LI”
"Dopo un percorso prettamente classico/orchestrale (Prima Tromba all'Opera del Cairo, Orchestra Verdi di Milano e altre) incontro il Maestro Sergio Rendine, come una folgorazione sulla via di Damasco.
Vede in me, subito, una luce diversa, quella che con l'orchestra ha poco a che fare. Avevo attraversato un momento di grande dolore, dovuto proprio al non sentirmi adeguata fra tanti orchestrali e alla mia incapacità cronica di suonare come un essere privo di anima. Coltivavo nel cuore da sempre, il sogno di fare la solista, ma si sa, i sogni non sempre si avverano. Non era facile trovare qualcuno importante, di superlativa bravura, di grande maestria, che decidesse autonomamente di cogliere ciò che ero. Poi è arrivato e per me è stato non un sogno che si realizza, ma un miracolo".
"12" è la convergenza di due galassie, due mondi opposti e lontani anni luce. Un incontro più unico che raro – prezioso, forse irripetibile.
Riccardo Joshua Moretti è un Artista classico con la A maiuscola. Ha diretto l’Orchestra del Teatro Bolshoi di Mosca. Alla Carnegy Hall di New York è stato il protagonista di “Puccini Experience”, vincendo diversi awards come miglior compositore dell’anno. Grande compositore di musica sinfonica, ha pubblicato con Compagnia Nuove Indye “Il Canto di Israele", “L’Albero dei Sogni” e, il 9 ottobre, “Niggun per Tullia Zevi” un omaggio alla memoria di Tullia Zevi.
Alex Ezra Fornari, artista rock/post-punk con i Pale TV, la sua prima band apprezzata nell’ambiente (Night Toys e Teutonic Knight e un tour con i Simple Minds). Si definisce con un suo linguaggio aspro e selvatico di parole che sono pioggia ghiacciata e lame e pugni nello stomaco.
EZRA & JOSHUA parlano di vita, di quella vissuta, di quella che sarebbe potuta essere, di quella che sarà. In queste storie raccontate, reali e al tempo stesso impossibili la poesia diventa un dialogo che ha voce, silenzio e suono.
L’amore e l’erotismo, l’amicizia, il ricordo, la sottile malinconia che non è mai tristezza: un dialogo prima impossibile che improvvisamente accade.
Le dita di Joshua toccano il piano e raccontano storie indecifrabili che non sapremo mai leggere veramente, che vanno oltre l’uomo; Ezra continua la sua ricerca di un punto di congiunzione tra il cielo e la terra.
“Gathering” è il primo album dei Socialeyez, duo nato poco più di un anno fa in un garage del quartiere del Pigneto, a Roma. L’album esce venerdì 2 ottobre su tutti gli store digitali e nei negozi fisici e sarà presentato martedì 6 ottobre a “Le Mura” di Roma.
La band è formata da due elementi, entrambi del '77, che hanno suonato insieme e separatamente per diversi anni prima di decidere di iniziare un percorso nuovo, più asciutto e lineare. Qualcosa che in inglese si definisce “streamlinde”.
Inglese è pure la lingua del disco, cantata da Ryan che suona il sax ed è nato in Minnesota. Lì è cresciuto fino a 19 anni, quando ha deciso di trasferirsi in Italia per studiare belle arti, passando per Pavia, Milano e Napoli prima di fermarsi a Roma. Pietro è nato in Calabria, dove ha imparato a suonare la chitarra e il basso calpestando molti dei palchi dedicati alla musica emergente più importanti d'Italia negli anni '90, prima di emigrare nella capitale per immergersi nei ritmi e nelle sonorità elettroniche del sottobosco metropolitano. A ottobre dell'anno scorso firmano il loro primo contratto con Compagnia Nuove Indye importante etichetta simbolo di qualità e di indipendenza.
«Il disco è una reazione quasi istintiva a tanti anni di musica, pittura, esperienze di getto collettivo in una Roma piuttosto generosa, che permette ancora di trovarsi tutti insieme in un garage a fare musica – racconta Ryan – Le influenze che hanno portato alla realizzazione del disco sono influenze vive: amici e persone di passaggio che mi hanno lasciato stili e stimoli differenti e il desiderio di andare oltre».
Con il progetto Socialeyez e il suo primo frutto “Gathering”, i due musicisti adottano uno specifico registro: fare musica ripartendo dalle fondamenta, dalle proprie basi musicali, dai propri miti, degli anni passati ad ascoltare musicassette e vinili. L’album nasce dalle immagini, dai ricordi, dalle impressioni indelebili. L’approccio è “lo-fi”, un mix italoamericano che mette insieme rock, elettronica, folk, jazz, rap, blues, punk, con un’attitudine underground.
«Le basi di “Gathering” sono state concepite dal punto di vista di un bassista e sono state composte seguendo una direzione duplice: dare all'ascoltatore dei punti fissi su cui poggiare i piedi e gli occhi e, insieme, degli spazi e delle correnti sulle quali lasciar viaggiare corpo e mente – spiega Pietro - Talvolta sono nate prima dei testi, altre volte sono state ispirate proprio dalle possibilità ritmiche, armoniche e soprattutto poetiche di una lingua e un'origine così diversa dalla mia, quindi sempre nuova e affascinante».
“A piedi nudi” è il debutto discografico della ventiduenne cantautrice toscana Costanza che con il suo pop fresco e raffinato è entrata nella finale della XXXI edizione del Festival della canzone popolare e d’autore italiana Musicultura. Preziosa la collaborazione con Danilo Cherni, collaboratore di Antonello Venditti, e con Vito Ranucci, compositore di importanti colonne sonore da Mario Monicelli per il film “Le rose del deserto” a Rossella Bergo per il film “Florindo e Carlotta".
Costanza, all’anagrafe Costanza Motroni, inizia all’età di 14 anni a fare musica e da subito a mescolare le note con le parole, per raccontare i propri sogni, le fantasie, le irrequietezze e le tentazioni. Il suo obiettivo è semplice: portare la sua arte e la sua musica tra il pubblico, piccolo o grande che sia, per mostrare ciò che risuona nella sua mente e nel suo cuore. Firma il suo primo contratto con Compagnia Nuove Indye importante Griffe simbolo di qualità e di indipendenza.
Costanza racconta la vita e le sue fragilità, intese non come debolezze, ma come punti di forza. «“A piedi nudi” è nato tra le quattro mura della mia camera e tra i tasti del pianoforte – spiega Costanza – lasciandomi trasportare dai pensieri e dalle emozioni che mi hanno condotto nei diversi sentieri sui quali ho camminato, appunto, a piedi nudi e libera. L’album è un viaggio alla ricerca di me stessa, nella mia solitudine, nella mia fragilità umana, e con le mie speranze di un futuro emozionante. L’uscita del mio primo disco mi emoziona molto. Per la prima volta una piccola parte di me potrà diventare parte di chi mi ascolta».
L’album sarà presentato mercoledì 7 ottobre a Roma ("Le Mura", Via di Porta Labicana 24).
Ad ottobre vi aspettiamo a Roma ("Le Mura", Via di Porta Labicana 24) per tre appuntamenti live con i nostri artisti che presenteranno i loro nuovi album:
Martedì 6 ottobre: SOCIALEYEZ – “Gathering”
Con Socialeyez, Pietro e Ryan hanno adottato un nuovo registro: fare musica ripartendo dalle fondamenta, dalle proprie basi musicali, dai propri miti degli anni passati ad ascoltare musicassette e vinili. Partire dalle immagini, i ricordi, le impressioni indelebili di cui non ci si ricorda quasi più l’inizio per arrivare a uno stile un po’ “punk” e un po’ “pura classe”, un mix AMERITALIANO che mette insieme rock, elettronica, folk, jazz, rap, blues…and more! per esprimere qualcosa di probabilmente pop, qualcosa di sicuramente underground.
Socialeyez nasce il 25 maggio del 2019, tra un garage e un gruppetto di locali del Pigneto, centro-periferia di Roma. È formato da due elementi, entrambi del ’77, che suonano insieme e separatamente da diversi anni e hanno deciso di iniziare un percorso nuovo, più asciutto e lineare.
Qualcosa che in inglese si definisce “streamlinde”. Inglese è pure la lingua cantata da Ryan che suona il sax ed è nato in Minnesota. Lì è cresciuto fino a 19 anni, quando ha deciso di trasferirsi in Italia per studiare belle arti, passando per Pavia, Milano e Napoli prima di fermarsi a Roma. Pietro è nato in Calabria, dove ha imparato a suonare la chitarra e il basso prima di emigrare nella capitale per immergersi nello studio della politica ma anche nei ritmi e nelle sonorità elettroniche del sottobosco metropolitano.
“Gathering” è il loro primo album, disponibile anche su tutte le piattaforme digitali a partire dal 6 ottobre.
Mercoledì 7 ottobre: COSTANZA – “A piedi nudi”
“A piedi nudi” è il debutto discografico della ventiduenne cantautrice toscana, disponibile dal 25 settembre, con la produzione di Paolo Dossena e Domenico Sisto per Compagnia Nuove Indye, che con il suo pop fresco e raffinato è entrata nella finale della XXXI edizione del Festival della canzone popolare e d’autore italiana Musicultura. Preziosa la collaborazione con Danilo Cherni, collaboratore di Antonello Venditti, e con Vito Ranucci, compositore di importanti colonne sonore da Mario Monicelli per il film “Le rose del deserto” a Rossella Bergo per il film “Florindo e Carlotta".
Costanza, all’anagrafe Costanza Motroni, inizia all’età di 14 anni a fare musica e da subito a mescolare le note con le parole, per raccontare i propri sogni, le fantasie, le irrequietezze e le tentazioni. Il suo obiettivo è semplice: portare la sua arte e la sua musica tra il pubblico, piccolo o grande che sia, per mostrare ciò che risuona nella sua mente e nel suo cuore. Firma il suo primo contratto con Compagnia Nuove Indye importante griffe simbolo di qualità e di indipendenza.
Costanza racconta la vita e le sue fragilità, intese non come debolezze, ma come punti di forza.
«“A piedi nudi” è nato tra le quattro mura della mia camera e tra i tasti del pianoforte – spiega Costanza – lasciandomi trasportare dai pensieri e dalle emozioni che mi hanno condotto nei diversi sentieri sui quali ho camminato, appunto, a piedi nudi e libera. L’album è un viaggio alla ricerca di me stessa, nella mia solitudine, nella mia fragilità umana, e con le mie speranze di un futuro emozionante. L’uscita del mio primo disco mi emoziona molto. Per la prima volta una piccola parte di me potrà diventare parte di chi mi ascolta».
L’album è anticipato dall’uscita del nuovo singolo “1000 Luci Spente”. «La canzone parla dello sgretolarsi di progetti a due, della fine di una storia che è stata portata avanti per molto tempo – continua Costanza – E’ il calare delle luci in una casa ricca di storie passate, fermarsi e soffiare su una candela fino a spegnerla».
Domenica 11 ottobre: PAOLO RIG8 – “Hikikomori”
“Hikikomori” è il nuovo album di Paolo Rig8. La versione disponibile su tutte le piattaforme digitali contiene una bonus track, “Scemi in Paradiso”, brano finalista della XXXI edizione di Musicultura.
Un anno e mezzo di registrazioni e composizioni realizzate in un periodo in cui tutto si poteva immaginare tranne che, di lì a qualche mese, ci si sarebbe ritrovati tutti nella più grottesca delle situazioni: diventare una particolare specie di Hikikomori.
Hikikomori è una galleria di disagi, quelli che ci creiamo per sentirci a nostro agio.
Ma anche quelli che non controlliamo.
Un disco sull'anomalia che ci rende normali, forse un moto di autoindulgenza verso le nostre paranoie quotidiane. E' autobiografico ma anche no, leggero ma anche no, positivo ma anche non sempre. Credo che sia sostanzialmente costituito di musiche con testi, e quindi a buon diritto si potrebbe dire che è fatto di canzoni.
Un invito a vedere il nostro cervello da un altro punto di vista, che non è detto sia meglio. Ma può essere necessario.