CANZONI ILLUSTRATE: 72 testi di canzoni scritte da Flavio Brunetti, un viaggio carico di parole e di note (tutti i brani si possono ascoltare tramite qrcode) illustrate con le fotografie realizzate da Brunetti e le opere pittoriche di Antonio D’Attellis.
Ezio Nannipieri, Direttore Artistico di Musicultura Città di Recanati, scrive:
“I nostri giorni sono pieni di incontri noiosi. Poi arriva Flavio Brunetti e la sua immaginazione fervida ti rivolta come un calzino, ti proietta in mondi che serberai nel cuore. Questa raccolta di canzoni illustrate è doppiamente meritoria, circostanzia la natura entropica dell'ispirazione di un artista fuori dal coro e dà accesso diretto al suo canto sghembo, sferzante, struggente.”
Disponibile su tutte le piattaforme digitali ed in formato CD, pubblicato da Compagnia Nuove Indye su etichetta Armel Music, questo nuovo progetto del Libercantus Ensemble, diretto da Vladimiro Vagnetti, raccoglie l’eredità musicale di Antonio Bartolini, compositore, direttore e instancabile educatore, che fu tra i protagonisti della vita musicale umbra del Novecento. Il cuore del suo impegno rimane la ricerca e l’armonizzazione del canto popolare umbro: negli anni ’30 e ’40 raccolse melodie direttamente nelle campagne, nelle aie e nelle taverne, trascrivendole e adattandole per coro. Questi canti, trasmessi anche dalla RAI, rappresentarono uno dei primi tentativi di dare al folklore umbro dignità artistica e visibilità nazionale. La sua opera comprende inni, rapsodie, elaborazioni corali e composizioni originali, tra cui la celebre Rapsodia Umbra. Ma sono soprattutto i canti popolari, tramandati con rispetto e sensibilità, a mantenere vivo il suo nome e a testimoniare una vita interamente dedicata alla musica, all’educazione e alla valorizzazione della tradizione musicale della sua terra.
Il concerto di presentazione si svolgerà domenica 9 novembre 2025, alle ore 17.00, presso la Chiesa di S. Antonio Abate in Corso Bersaglieri (Perugia).
Con oltre 5 milioni di ascolti su Spotify e una carriera internazionale costruita tra originalità, ricerca e contaminazione, Andrea Vettoretti pubblica il suo primo Best Of intitolato “The Collection”, dal 25 luglio su tutte le piattaforme digitali.
Un album che attraversa vent’anni di musica e visione artistica, tra brani iconici, versioni speciali e collaborazioni con artisti come Andrew York e Sabrina Impacciatore.
“The Collection” raccoglie il meglio di un percorso unico, che ha portato Andrea Vettoretti a essere protagonista in contesti prestigiosi, tra cui quest’anno anche il G7, dove ha eseguito in anteprima alcuni brani dal nuovo progetto The Breath of Water.
“The Collection” include brani come Quantum One, Wonderland, White Rabbit, Dragonfly e Yamour che convivono con nuove versioni di composizioni amate dal pubblico e riletture di repertorio tradizionale come Yemen Türküsü e Jacinto Chiclana di Astor Piazzolla. Un viaggio musicale dove la chitarra si fa voce poetica, cinematografica, immersiva.
L’album è anche un ponte verso il progetto “The Breath of Water”, in uscita a fine anno: un’opera dedicata all’acqua e alla sostenibilità che ha portato Andrea Vettoretti a essere nominato ambasciatore del Global Network of Water Museums – UNESCO. Un riconoscimento che sottolinea l’impegno dell’artista nell’unire musica, natura e consapevolezza ambientale.
Otto canti dalle sinagoghe italiane per raccontare oltre duemila anni di storia ebraica nella penisola, attraverso melodie ancora vive nelle comunità di Roma, Venezia, Casale Monferrato, Firenze. Questo è “Qechì Kinnòr. Un viaggio nei canti tradizionali degli ebrei d’Italia”, il nuovo disco di Enrico Fink e de I Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo, un progetto pubblicato da Compagnia Nuove Indye e Officine della Cultura , che dà voce a un patrimonio musicale prezioso e spesso dimenticato.
“Qechì Kinnòr” è disponibile su tutte le piattaforme digitali e su CD.
La musica ebraica italiana è il frutto di un dialogo millenario: tra culture, generazioni, epoche. In ogni canto si intrecciano influssi arabi ed echi di canto gregoriano, danze rinascimentali e melodie barocche, lo stile belcantistico ottocentesco e la poesia liturgica medievale. È una musica che parla di convivenze e separazioni, accoglienze e respingimenti, ma soprattutto di incontri. In questo lavoro Enrico Fink – una delle voci principali del mondo ebraico italiano – e il nucleo storico dell’Orchestra Multietnica di Arezzo, che dal 2007 racconta l’incontro fra culture esplorando le musiche delle minoranze e delle differenze, propongono un ascolto che è anche una riflessione sul presente. Ogni brano è testimonianza di come l’identità ebraica sia stata parte integrante – e a volte negata – della storia italiana.
“Qechì Kinnòr” è un invito all’ascolto e alla riscoperta di una memoria sonora stratificata, che ancora oggi risuona nelle feste e nei Sabati delle sinagoghe italiane. Un concentrato di storia e cultura che ci riguarda da vicino, perché racconta anche di noi, delle nostre città, delle nostre sfide.
Questo viaggio in 8 canti è dunque la riscoperta di melodie sconosciute ai più ma che fanno parte del tessuto culturale delle nostre città; “Qechì Kinnòr” ci racconta come la diversità sia stata affrontata nella nostra cultura, e ci insegna molto sulle sfide che oggi siamo tutti chiamati ad affrontare.
De Morsu Tarantulae è il nuovo libro di Renato Giordano e Giorgio Baglivi pubblicato da Compagnia Nuove Indye.
Il morso della Tarantola (De anatome, morsu ed effectibus tarantulae) scritto dal famoso medico Giorgio Baglivi (Ragusa 1668 - Roma 1707) ha avuto un'enorme fortuna editoriale ed è stato oggetto di numerosi studi, ufficializzando nel mondo il collegamento tra il morso del ragno, la Musica e la Melanconia. L'effetto del morso della tarantola ha una storia che si perde nel mito, nella tradizione pre-cristiana e si porta appresso un'aura magica. E’ un mito antico ma è con Giorgio Baglivi che si comincia a delineare la differenza tra Mito e Malattia. Baglivi si interroga sull'anatomia della tarantola, sul suo habitat, sulla natura del suo veleno e sugli effetti che esso produce sul corpo umano. L'analisi di questi elementi diventa l'occasione per tessere le lodi della regione in cui più si registrano casi di morsi della tarantola, la Puglia e in particolare il Salento dove lui aveva vissuto, e per elencare i benefici della più efficace delle terapie: la Musica.
Nella seconda parte del volume Renato Giordano racconta l'esperienza dell'Ospedale del Santo Spirito in Saxia a Roma, il primo ospedale con una attività strutturata di Musicoterapia nel Seicento. La storia di questa esperienza della musica usata come supporto terapeutico, nello storico Ospedale Romano dei Papi è eccezionale, assolutamente innovativa ed in grande anticipo sui tempi!
Un Canto Antico per un Messaggio di Pace. Andrea Vettoretti – chitarra con la voce di Yagmur Siva. Disponibile da oggi su tutte le piattaforme digitali Yemen Türküsü, il nuovo singolo del chitarrista e compositore Andrea Vettoretti, Si tratta di una rivisitazione profonda e poetica di un celebre canto popolare turco, affidato alla sensibilità della chitarra di Andrea Vettoretti e alla voce intensa di Yagmur Siva. Un dialogo intimo tra due mondi – classico e tradizionale – che si fondono per raccontare la distanza, la memoria e l’emozione di un tempo sospeso.
Yemen Türküsü nasce come omaggio alla tradizione orale mediorientale e si trasforma, nelle mani di Andrea Vettoretti, in un messaggio di pace: in un presente segnato da guerre e crisi internazionali, la musica diventa un atto di resistenza culturale e di umanità condivisa.
Il brano anticipa il nuovo progetto discografico The Breath of Water, un viaggio musicale ispirato all’acqua come elemento vitale e simbolico, che verrà pubblicato nell’autunno 2025. Andrea Vettoretti, Ambassador del Global Network of Water Museums – UNESCO, da anni porta avanti un linguaggio artistico che intreccia suono, sostenibilità e consapevolezza.
“Rumore al Sud” è il nuovo album di Pietro Cirillo e Officine Popolari Lucane disponibile su tutte le piattaforme digitali ed in formato CD.
“Rumore al Sud”: un grido di terra, un'eco di anime ribelli. Un canto di cuori ardenti, dove la musica è memoria e battito. Un rito ancestrale, tempesta di sogni, viaggio tra radici e orizzonti.
Perché è il Sud che non si arrende, un Sud che vive ancora, che pulsa di un'energia millenaria, come canta Eugenio Bennato, ospite in questo nostro viaggio straordinario insieme agli altri ospiti speciali di questo album, compagni di viaggio, che con le loro voci e i loro strumenti, ci portano a solcare insieme il mare della musica popolare, in un'onda di emozioni che ci unirà per sempre:
Alfio Antico, Ambrogio Sparagna, Andrea Simonetta, Carlo Faiello, Fiorenza Calogero, Gabriele Albanese, Giancarlo Paglialunga (Canzoniere Grecanico Salentino), Gruppo Etnico Sardegna Inghirios (Alessandro Magrini-Antonio Mastio), I Tamburi di Tricarico, I Tamburi di Tricarico, Marcello Cirillo, Marcello Coleman, Marcello Vitale, Mimmo Cavallaro, Nando Citarella, O’ Lion, Pastellesse Sound Group ( I Bottari di Macerata Campania), Rione Junno, Pietro Cirillo.
“Kairós” è il nuovo brano degli A3 Apulia Project di Fabio Bagnato disponibile su tutte le piattaforme digitali.
Kairós è il momento in cui tutto si incastra alla perfezione, in cui le differenze smettono di essere barriere e diventano energia creativa. Il brano nasce dall’incontro tra sonorità lontane, dal dialogo tra tradizione e innovazione, dall’intreccio di melodie, strumenti e ritmi che sembrano appartenere a mondi diversi eppure si armonizzano con naturalezza.
In un’epoca in cui il confine tra generi, identità e influenze è sempre più sfumato, Kairós celebra la fusione spontanea, quella che non ha bisogno di forzature perché è già parte della nostra realtà. Ogni nota è un tassello che si unisce agli altri per creare qualcosa di nuovo, un equilibrio tra radici e sperimentazione, tra memoria e futuro.
Kairós non racconta un luogo o un tempo preciso. È una vibrazione collettiva, il suono di una cultura globale in continua evoluzione.
“Dormi Samir” è il nuovo brano dei Vorianova, disponibile su tutte le piattaforme digitali.
E’ un brano mediterraneo e contemporaneo, dove la scrittura musicale crea connessioni tra la classica e l’elettronica, un connubio fatto di intrecci sonori che uniscono la sperimentazione e la sfrontatezza dell’elettronica con l’elegante dimensione del quartetto d’archi, che conferisce al brano un mood struggente insito nel tema della canzone. Uno stile coraggioso e senza confini, quello dei Vorianova, in questo nuovo lavoro frutto della collaborazione con il music producer Leonardo Bruno.
“Dormi Samir” è un brano dalle tematiche delicate e dai contenuti forti, dove al centro sta la storia di Samir, il bimbo siriano che dormiva sempre per fuggire dalla paura.
Nel viaggio verso l’Italia, in fuga dal proprio paese di origine, Samir, attraversa le bombe in caduta. Arrivato in Italia con la famiglia, da rifugiato, vive il dramma e la difficoltà di ottenere un permesso di soggiorno che possa impedire loro di tornare nel loro paese devastato dalla guerra. Non va allora più a scuola, non parla, tende all’ipersonnia e non risponde agli stimoli; questo stato di torpore viene definito dai medici che si prendono cura di lui come “sindrome della rassegnazione”.
«La storia di Samir accomuna tantissimi bambini in tutto il mondo, russi, ucraini, siriani, iraniani; se ne contano più di 200, sono bambini che si ritirano dal mondo in una situazione simile al coma, a volte per anni. Un sonno catatonico che li aiuta a fuggire dalla paura. Samir dorme, ma dorme anche Layla, Dasha, Karen e tutti gli altri. Dormono per fuggire dalla paura e non può essere questa la risposta giusta.»
“Cronovisioni Spiraliformi”: quando il talento di una giovane ed eclettica pianista, Giulia Pomarelli, incontra un grande compositore, Luca Tessadrelli, docente di Composizione al Conservatorio di Parma.
Il M° Tessadrelli, oltre a conseguire la specializzazione in analisi e direzione Orchestrale con Nicola Samale e compositiva con Karlheinz Stockhausen, ha anche condotto studi sul cervello umano presso l’Università Cattolica di Brescia e curato il libro “Modelli Matematici della comunicazione musicale nel pensiero di Giovanni Melzi”.
Per il Teatro Regio di Parma, ha curato la nuova strumentazione dell'Opera Lirica “Hansel e Gretel” (regia e testo italiano di Lorenzo Arruga), replicata più volte e riproposta recentemente dal Maggio Musicale Fiorentino.
Ha pubblicato il volume a carattere analitico “L’elaborazione colta dei canti popolari. Folk Songs di Luciano Berio” e “10 Studi Metropolitani”, eseguiti più volte negli Stati Uniti e attualmente nelle più importanti città della Cina.
“Il genere etnosinfonico è il primo ad utilizzare la lingua romanì: un giusto riconoscimento ad un popolo dopo più di seicento anni di permanenza nella patria dell’opera.
In definitiva, come Orchestra Sinfonica G. Rossini siamo estremamente contenti di questo progetto che porteremo avanti con entusiasmo convinti che attraverso la musica ed in quetsto caso la musica etnosinfonica si possa veicolare agli spettatori il messaggio culturale e sociale di una grande popolazione.
La bellezza e la fruibilità del prodotto musicale saranno i canali che permetteranno il passaggio di messaggi culturali di sofferenza e di vita al tempo stesso.”
M° Saul Salucci - Presidente e Sovrintendente dell’Orchestra Sinfonica G. Rossini
“Ho iniziato ad occuparmi delle partiture d’orchestra relative ai brani proposti dall’Alexian Group poco più di due anni fa, sia che le musiche fossero riprese dalla tradizione musicale Romanì transnazionale, sia che si trattasse di composizioni originali di Santino Spinelli, inizialmente mio mentore, poi amico ed infine collega.”
Marco Bartolini
“La musica folklorica orale del passato oggi trova il suo giusto approdo nel sinfonismo romanò in forma scritta, con una matrice fortemente etnica che si può definire etnosinfonismo romanò.
Mille anni di storia, iniziata in India fino ad arrivare a oggi, ripercorsi attraverso lʼanalisi musicale con le sue specificità e le sue traversie. È il lungo viaggio fatto da un popolo che ha stupito e strabiliato il mondo con la sua musica.
Sono orgoglioso di far parte della storia di un popolo creativo, che con la musica ha mosso i cuori in ogni epoca e in ogni luogo e di aver dato il mio contributo a un’arte che appartiene a tutta lʼumanità.”
Santino Spinelli “Alexian”
Prende vita la collana “MUSICADAUTORE” dopo una lunga attesa per mettere a punto un progetto così impegnativo e rilevante che ha visto l’interesse e il consenso di molti grandi artisti, compositori, autori italiani ed internazionali.
La collana è diretta da Alessandro Cipriani e Paolo Dossena con la preziosa collaborazione di Ida Guglielmotti.
“IL CODICE DEL SILENZIO”: prima pubblicazione firmata da STEFANO TAGLIETTI.
Compositore italiano, ha composto oltre 130 lavori di musica da camera, sinfonica, operistica, corale, per il teatro musicale e per l’immagine visiva d’arte.
Importante è stato l’incontro con Sylvano Bussotti e successivamente con Hans Werner Henze. Lo stile compositivo di Taglietti è aperto a una grande varietà di materiali musicali che fondono diversi linguaggi in uno solo, sincretico e plurale.
Le sue opere sono state inoltre eseguita presso: Berlin Philharmonie, Opera di Norimberga, Festival dei Due Mondi di Spoleto, Città Universitaria di Parigi, Teatro La MaMa di New York, Freshno Opera Festival California-U.S.A., Cincinnati University, Cracow Festival Stravinsky.
“La musica non nasce solo dai suoni: pensare e scrivere un pezzo significa canalizzare energie, visioni e suggestioni. In queste pagine condivido esperienze personali, colori, geometrie, paesaggi, volti, incontri, immagini e viaggi: tutto ciò che può confluire in un'idea musicale.
Oggi per un artista, uno studente o chiunque voglia comprendere il contesto culturale che ci circonda, è fondamentale alimentare il proprio bagaglio umano e poetico con conoscenze autentiche e profonde. Non si può ignorare il '900: le grandi filmografie, la letteratura, la poesia, l'arte visiva, così come le tensioni sociali e politiche che stanno modellando la contemporaneità.
Occorre superare l'autoreferenzialità dei parametri del suono come generatori di un'unica condizione di ricerca del musicista.
Il silenzio non è l'assenza del suono ma un codice attraverso cui ognuno può scoprire nuove associazioni mentali, nuove connessioni con la natura delle cose. La musica deve esplorare anche la propria dimensione silente.
Il suono non rappresenta l'unica destinazione finale del pensiero musicale”
Stefano Taglietti