Fratres

La musica unisce ciò che la storia ha diviso.
L’affissione da parte di Lutero delle novantacinque tesi alla porta della chiesa di Wittenberg, nel 1517, provocò una rottura irreparabile con la chiesa di Roma, ma nonostante questo il luteranesimo conservò gran parte della liturgia cattolica, l’uso rilevante del latino nei servizi religiosi sino a tutto il secolo XVIII e buona parte del repertorio musicale, sia mantenendo il testo originale sia traducendolo in tedesco. Lo stesso Lutero cantava e componeva, apprezzava le opere di Josquin des Prez e dei maggiori compositori del suo tempo, ma soprattutto era fermamente convinto del potere formativo ed etico della musica. Pretendeva che l’intera assemblea avesse un ruolo attivo nell’esecuzione dei canti liturgici, e per questo elesse il corale a forma principale della chiesa riformata. In una lettera del 1530 al musicista L. Senfl, Lutero afferma che “...la musica è un Dono sublime che Dio ci ha dato. Non darei per nessun tesoro quel poco che so di musica”.
È attraverso la musica che può essere esaltato il tema della fratellanza, perché nella musica il cattolicesimo e il protestantesimo hanno mantenuto un costante dialogo nei secoli.
Le quattro sezioni che compongono questo programma prendono il titolo da altrettanti capoversi di corali composti da Lutero e mettono a confronto opere di derivazione cattolica con altre luterane in una proposta antologica che tocca epoche e stili differenti includendo anche improvvisazioni corali.
L’ascoltatore viene così coinvolto in un percorso che, partendo dalla professione del Credo, giunge al De Profundis e alle struggenti armonie dello Stabat Mater.
Le prime esecuzioni delle composizioni di Gianluca Castelli, così come i brani di ispirazione luterana, sono stati eseguiti da Libercantus in occasione del concerto inaugurale della 73ma Sagra Musicale Umbra, dedicata all’anniversario luterano e intitolata “Fratres. La musica unisce ciò che la storia ha diviso”.