Il “Giornale dello Spettacolo” recensisce il libro “Freak Out”

Categoria: Promo Creato: 10 Luglio 2017

Marco Martini sul “Giornale dello Spettacolo” recensisce “Freak Out”, la biografia di Freak Antoni, scritta da Daniela Amenta, con le interviste di Ida Guglielmotti, pubblicato da Compagnia Nuove Indye:
“Un giovane urlatore bolognese molto estroso ma basso di statura”. Così si definiva Roberto Antoni, in arte Freak, già leader degli Skiantos e di altre decine di storie (pese e non solo). Un personaggio unico nel panorama culturale italiano. Perché “l'urlatore di Bologna” non fu solo cantante, non solo l'inventore dell'unico genere musicale autoctono mai nato in Italia – il rock demenziale – ma artista a tutto tondo. E dunque scrittore, poeta, commentatore, attore di cinema e teatro, uomo di radio e televisione. Un personaggio complesso e mercuriale, ben poco capito in vita, al quale è dedicato il saggio Freak Out (sottotitolo Freak Antoni – Psicofisiologia di un genio pagg.250, euro 14) appena pubblicato da Compagnia Nuove Indye. Il libro è stato scritto da Daniela Amenta, una delle penne più argute e brillanti della nostra critica musicale. Non la solita biografia rock un po' tirata via, con un paio di recensioni e qualche privato ricordo, ma un testo corposo in cui la mirabolante e spesso sotterranea carriera di Roberto viene svelata e decifrata come se si trattasse di un'opera letteraria. Quindi il libro non procede per date ma per temi: il sesso, le droghe, l'amore, la politica, il cibo e la morte secondo Freak Antoni.
Il saggio comprende le interviste importanti di Ida Guglielmotti, giornalista e radiofonica, che fanno da contrappunto all'analisi dei testi che l'artista ci ha lasciato e alle testimonianze di chi frequentò, amò e conobbe “l'urlatore bolognese” scomparso a 60 anni nel febbraio del 2014. In Freak Out troverete i ricordi di Alessandra Mostacci, compagna nella vita e nella musica di Freak, di Marino Severini dei Gang, di Vincenzo Sparagna di Frigidaire, di Gianni Celati che fu il relatore della tesi di Roberto al Dams, del poeta Guido Catalano, del sindaco di Pavia Massimo Depaoli, del teologo Brunetto Salvarani e di molti altri. Memorie che si mescolano a “reperti” potenti, come l'ultima intervista che l'artista concesse a Luca Pakarov per Rolling Stone e a una post fazione densissima curata da Giulio Pasquali... Continua a leggere sul Giornale della Musica

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