“Testi interessanti che, anche quando trattano di argomenti “a forte rischio banalità”, come ad esempio Integrazione, riescono brillantemente a non esserne vittime; lo stile, fatte le debite proporzioni e differenziazioni, è quello di cui Caparezza è stato un po’ l’iniziatore: sarcasmo, rima fulminante, magari un livello minore di denuncia sociale ed un carico maggiore di scherno come, ad esempio, in Male che vada o Madama Dorè.” (L’Isola che non c’era)
“Prendete con ironia e con la dovuta leggerezza questo "Corpi Celesti": ben confezionato, ricco di effetti elettronici, dove si respira un'atmosfera pop leggera e disimpegnata; non mancherà di lasciare il segno e di farvi sorridere, cosa decisamente necessaria con i tempi che corrono. E se durante l'ascolto sentite dei rumori noti, tipo i segnali di errore, o di apertura e chiusura di Windows, non è il vostro pc che sta impazzendo: è semplicemente "Scheda Madre", canzone frenetica e geniale, confezionata proprio dal nostro Paolo Rigotto.” (Spazio Rock)
“Signore e signori, ecco a voi “Corpi celesti” di Paolo Rigotto: un genio, un uomo che pensa a cosa dice, che cerca di dirlo in modo inusuale e ci riesce, catturandoci spietato, nella sua rete di angusti pensieri storti.” (Saltinaria)