L’artista definisce il nuovo progetto “Democratica” come “il risultato di un percorso di sperimentazione che parte dalla volontà di tracciare un legame tra l’identità profonda del proprio essere e l’apertura al mondo circostante. In tal modo, mentre le vibrazioni del tamburo scandiscono la certezza di un’appartenenza, le progressioni rock rendono tale appartenenza indefinita, imperfetta, aperta a nuove forme di libertà espressiva”.
Attraverso “Democratica” Davide Campisi racconta il vivere contemporaneo tra ironia e ritmo che martella forte sino a farsi sentire da dentro come il battito del cuore, come la potenza della lingua siciliana che nelle nove tracce dell’album si mescola, per suoni ed assonanze, a quella italiana. L’album è una riuscita sperimentazione di strumenti della tradizione folk come i tamburi a cornice (firma indiscussa di Campisi), la fisarmonica, la batteria ed il basso.
Queste le parole scelte da Davide Campisi per presentare “Democratica” al suo pubblico: “Il tamburo guarda la luna e nella luna si rispecchia, per trovare nella sua luce misteriosa le radici del proprio ritmo. Poi si veste, si ammanta, si imbelletta. La ritualità intima del suono si apre a un incontro sperimentale in cui sonorità mediterranee si allineano a tutto ciò che è modernità. Nella contaminazione la testa frulla, il cuore fibrilla, il pensiero martella in un canto che è d’amore e di dolore”.