Fabio Macagnino

Nato ad Hilden in Germania, Fabio Macagnino è un cantautore, percussionista e attore attivo da più di un ventennio sulla scena musicale calabrese. Sognatore e teatrante per passione, per fare il musicista ha studiato architettura e, da dottore di ricerca dal futuro incerto, passa il suo tempo tra concerti, viaggi e convivialità.
Senza prendersi mai troppo sul serio quando chiedono a Fabio Macagnino quale genere musicale suona, lui risponde: la” Candalìa”.
E  si chiama appunto “Candalià”il suo ultimo CD (Sveva Edizioni, 2017).
Questo “genere” nasce in Calabria dove Macagnino vive attualmente facendo di questa parola calabrese una filosofia di vita che suggerisce di  perdere tempo, indugiare, di  non aver timore di lasciar scorrere il tempo per riscoprire desideri rinnegati e dimenticati. D’altronde la sua è una ricerca che viene da lontano. Ha fondato e prodotto diversi gruppi di musica popolare calabrese (Folia,Taran Khan, Bassa Marea, Karakolo Fool, Sono Divinu, Scialaruga, Macagnino Jasmine Coast Band) affrontando lo studio delle radici musicali calabresi con rinnovata energia, traducendo la classica tarantella in forma di “canzone”, trasferendola da una ambientazione tipicamente contadina, sui palchi in forma di concerto. La sua ricerca però si basa fondamentalmente sullʼintento di attingere a sonorità e ritmiche che indicando il passato, suggeriscono il futuro, facendosi ispirare dai dialetti, dallʼapporto dal “basso”, ma senza strumentalizzare la musica popolare tradizionale anzi, riconoscendone lʼautonomia e lʼirripetibilità, riscattandola dallʼisolamento settoriale e proiettandola su una scena dʼampiezza cosmopolita. Parlando un linguaggio contemporaneo, mescolato con tutti gli idiomi del passato Macagnino racconta la Locride in Europa con le sue qualità e le sue criticità, e l'Europa nella Locride con la sua modernità monca e distratta, passando per l’amore, la speranza, la fierezza  e la sincerità.
Con l’album Candalìa (con la produzione artistica di Paolo del Vecchio. Tra gli ospiti si sottolineano alla Batteria: Agostino Marangolo; Organo Hammond: Ernesto Vitolo; Violino: Lino Cannavacciuolo), tenta di invalidare l’eterno problema della separazione tra musica popolare “regionalista” e musica moderna, ricercando invece una sintesi a più viste, senza soffermarsi sulla questione se sia la musica popolare a influenzare la musica moderna o viceversa.
Negli anni sono numerose le collaborazioni e i festival nella quale si è esibito:
-Arezzo Wave; Stimmen Festival (Germania); Bardentreffen Norimberga (Germania); Sfinks Festival (Belgio); Teatro Nazionale di Toulon (Francia)
-Tournee teatrale (Taormina; Ostia ecc...) con lo spettacolo “Pilato sempre” (Alessandro Habe)r in qualità di attore percussionista;
-Teatro Nazionale di Montevideo; Junction Festival (Irlanda); Ambasciata italiana a Berlino; Apertura del concerto di Noa 25 Agosto 2009 Kaulonia Tarantella Festival;Reggo Emilia concerto contro la ʻndangheta insieme a Il Parto delle nuvole pesanti; Torino Sala Espace insieme a, Mario Incudine, Gavino Murgia, Pietro Iodice con la direzione artistica di Fabio Barovero; Genova Suq Festival insieme a Saba Anglana; Transumanze Festival insieme a Peppe Voltarelli; Roccella Jazz Festival- Rumori Mediterranei; Calafrika Music Festival; Suoni Festival etno jazz di Castrovillari; Dea Fest; Festival di Paleariza;
-Nel 2014 pubblica il libro:
 “By the Jasmine Coast” (Città del Sole Edizioni)
ʻBy the Jasmine Coastʼ è il racconto di un viaggio fatto di musica, immagini e parole. Un ʻGrand Tourʼ raccontato con gli occhi distaccati di un uomo nato e cresciuto in Germania ma trasferitosi in Calabria. Questa doppia anima dà luogo ad una visione apparentemente contrastante della vita che si risolve tra canzoni, racconti e impressioni di viaggio che, come tessere di un mosaico, disegnano lo scenario della Costa dei Gelsomini.

 

CNI Live | Compagnia Nuove Indye Eventi
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