Kunsertu

Kunsertu nasce nel 1979.
Nel 1995, dopo 4 dischi, 2 singoli e tourneé in tutto il mondo, si interrompeva l’attività del gruppo per innumerevoli ragioni storiche, umane, artistiche e contrattuali, un ciclo si chiudeva definitivamente. Le varie anime vaganti prendevano percorsi personali e artistici differenti. Nascevano progetti di respiro internazionale come Dounia (con Faisal Taher)  e Nemas Project (con  Maurizio Nello Mastroeni, Giacomo Farina, Roberto De Domenico, Egidio La Gioia), ma un filo  invisibile li teneva vicini alla casa comune Kunsertu. Anzi l’esperienza maturata rafforzava il loro legame artistico, umano e di stima reciproca.
OGGI il gruppo si rimette in piedi come nuova piattaforma artistica, dove confluisce l’eredità di un passato pregnante dal punto di vista politico, sociale, culturale e dove il consolidato melting pot esprime una nuova visione musicale che interagisce con i tumultuosi fatti del mondo.
Non è un caso se lo storico cantante arabo è nel gruppo, perché con Faisal Taher si continua a parlare della bruciante ferita della Palestina e del fenomeno immigrazione. Non è un caso se l’autore di quasi tutti i brani dei Kunsertu, Maurizio “Nello” Mastroeni, è chiamato con la sua sensibilità artistica a raccontarci della Turchia e dell’Africa, esperienze che in prima persona gli hanno permesso di creare brani di struggente bellezza. Non è un caso se Giacomo Farina, fondatore, artista, manager e direttore artistico del gruppo mette a disposizione un’esperienza trentennale per continuare la testimonianza sui problemi legati alla mafia, alla corruzione, alla mala politica. E che dire dello storico e vulcanico percussionista Roberto De Domenico. A questi si aggiunge Egidio La Gioia che in passato ha collaborato con Kunsertu coprendo i ruoli di batterista, fonico e backvocal, oggi voce leader e la grande esperienza e passione del fonico Gaetano Leonardi, asse portante fin dagli esordi grazie al quale il gruppo ha potuto inventare e calibrare il proprio originale sound.
Il coinvolgimento infine di Fabio Sodano ai fiati etnici, di Tanino Lazzaro alla fisarmonica e tastiere, di Massimo Pino e Pino Garufi al basso, Stefano Sgro alla batteria e Gianluca Sturniolo al sax chiude una cordata di fenomenale potenza musicale capace ancora di suonare e cantare in tutte le lingue del mondo.